Lina Pasca e dintorni…

…perchè la storia siamo noi….

ANNO SCOLASTICO 2010: LA GUERRA TRA POVERI

<<Precario, precario, precario…>> No, non sono impazzita. E’ solo lo status dei tanti che affollano questo immenso parcheggio nel disastrato mercato del lavoro. Tagli, finanziaria, decreti, forse mangeranno queste parole ad ora i pranzo i tanti precari piemontesi.

Quattro precari della scuola milanese sono entrati in sciopero della fame, seguendo l’esempio dei colleghi di Taranto, Roma, Benevento e Pordenone.  E a Torino e nel Canavese la situazione non è certo migliore. Sono dovuti intervenire i Carabinieri alla Scuola Media torinese Ada Negri, al momento della chiamata dei supplenti annuali. Con 350 cattedre assegnate, la graduatoria si è praticamente esaurita e la giornata è finita tra l’angoscia di chi un posto non ce l’avrà nemmeno quest’anno e la soddisfazione temporale di chi potrà pagare il mutuo almeno per i prossimi 12 mesi. Scene di delusione e di amarezza senza conforto si sono viste anche all’Istituto Berti, sempre nel capoluogo, dove chi ha ottenuto il posto ha dovuto alternare il suo sospiro di sollievo a messaggi di solidarietà per chi invece il posto non l’ha avuto.

<<Ho visto la disperazione sul volto di molti di loro. Ho visto le lacrime>> A dichiararlo è Romano, precario plurilaureato, tra quelli che sabato scorso aspettavano la nomina per un posto Ata. <<Eravamo in trecento circa. Le forbici del duo Tremonti-Gelmini, binomio espressione dell'”amorevole” presidente Silvio Berlusconi, di lì a poco avrebbero effettuato “un coup” su molte delle circa trecento persone in attesa. Sono uno dei fortunati (nella sfortuna) che ce l’ha fatta>>.

Ha in tasca la nomina ora Romano (non sa ancora per dove), che per un anno gli garantirà un lavoro retribuito con 950 euro. Alle volte. Già, perché alla fine non è così. Residente in un piccolo paesino a sud di Torino, ha viaggiato lo scorso anno sei giorni su sette alla volta di Ivrea, con spese di spostamento che rasentavano i 100 euro mensili e ore di viaggio giornaliere, lievitate a sei (treno+bus) a causa di lavori su un ponte ferroviario, in un Paese dove si plaude all’alta velocità. <<Agli svantaggi della distanza e al morale a pezzi – chiosa Romano – si aggiunga che nella scuola non esistono i buoni pasto, per cui altra somma da decurtare al già non esaltante stipendio mensile>>.

Esausta e col morale a pezzi è Raffaella: «Io non ho figli, ma ho il mutuo da pagare e così ho accettato una cattedra a Ivrea. Scade il 30 giugno ed è fatta di tre spezzoni, due diurni e uno serale. Ora sono qui sperando di trovare qualcosa di più vicino a casa». Mentre la tensione con i docenti saliva e si sentivano gli oltre 200 presenti urlare «vergogna!>> Monica ricordava lo scandalo di un costo che sta diventando obbligatorio per gli insegnanti in graduatoria «I corsi di specializzazione on line – afferma – valgono 3 punti, se non li fai vieni superato da altri. È una farsa, la speculazione di alcune agenzie di formazione avallata dal ministero»

E mentre il Governo continua a ripetere che “tagli non ve ne saranno” ripenso a Romano e alla sua voglia di partire, di lasciare l’Italia. <<Un’Italia in cui si fa appello ora al senso di responsabilità – afferma – Già, ma prima? Dove erano coloro che oggi inneggiano al senso di responsabilità e fanno carta straccia delle sentenze? Dove erano coloro che percepiscono 435 volte la somma di un operaio? Dove erano quando si arricchivano con le speculazioni e noi, a sporcarci di olio, di grasso, di sudore, con contratti a termine, interinali, ci impoverivamo mentre lor signori si arricchivano? >>

Me lo chiedo anch’io dov’erano, me lo chiedo insistentemente. Ma come Romano, Raffaella, Monica e i tanti precari della scuola italiana, piemontese e canavesana, anch’io non ho una risposta.

 

LINA PASCA

3 commenti»

  fabiana wrote @

è una vera vergogna, tutti noi pagheremo il prezzo di questi tagli, Romano, Raffaella, Monica e tutti gli altri ma anche i nostri figli che avranno una scuola che offre sempre meno, però nessuno parla dei sussidi che vengono dati alle famiglie che mandano i figli alle scuole private, e si, perchè chi si può permettere di mandare i figli nelle scuole con rette esorbitanti spesso usufruisce anche dei sussidi, a loro i tagli non vengono fatti alle scuole pubbliche invece si,VERGOGNA!!!!

  Margherita Russolillo wrote @

E’ veramente drammatica questa riforma Gelmini, con la quale 200.000 precari perderanno il posto di lavoro.
E’ stata arrogante nel dire che, tanti precari sono troppo, questo ce lo deve spiegare troppo per che cosa? Questi docenti non sono alle prime supplenze ,ma sono docenti che hanno un’esperienza decennale, per cui ci si chiede e cosa faranno? Perchè ,prima che lei si insiedasse lavoravano a scuola e ora non sanno cosa fare, la Gelmini ci può spiegare cosa devono fare.

  roberta wrote @

Brava Lina sempre pungente al momento giusto, e’ un tema duro anche per chi porta i bimbi a scuola che si ritrova con pochi insegnanti e pure demotivati…..


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